Rete Stop Autostrada Orte Mestre

L’ombra della “Romea Commerciale” si allunga sempre più minacciosa sulla Riviera del Brenta, il CIPE dovrebbe sbloccare i finanziamenti già nella prossima riunione di giugno.

La solfa del Governo è sempre la stessa: puntare sulle “grandi opere” per rilanciare sviluppo e occupazione.

Ma per i comitati lavoro e sviluppo sono solo un pretesto, visto che i 9,6 miliardi di euro (costo totale dell’opera) potrebbero essere spesi per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, oppure per potenziare il trasporto ferroviario e fluvio-marittimo in tutto il territorio nazionale. D’altra parte è palese l’inutilità di un’opera che andrebbe a costituire un doppione della A1 e non è tra le infrastrutture prioritarie previste dalla Comunità Europea.

Il vero obiettivo di questa operazione – denunciano i comitati – è distribuire appalti e concessioni miliardarie alle cricche di turno, in questo caso quella della GEFIP Holding dell’euro-parlamentare PDL Vito Bonsignore che con questa operazione punta a diventare uno dei “signori” delle autostrade in Italia.

La realizzazione della Orte-Mestre stravolgerebbe completamente il territorio rivierasco, ma anche molte altre zone di pregio sparse per mezza Italia; i numeri sono da brivido: 5 Regioni, 11 province e 48 comuni attraversati; 396 km di lunghezza, 139 km di ponti e viadotti, 64 km di gallerie, 20 cavalcavia, 226 sottovia, 83 svincoli.

Intanto i comitati si organizzano: prevista a breve a Cesena una riunione del Coordinamento Nazionale contro l’autostrada, per preparasi ai ricorsi e alle azioni di protesta.

Prossima anche la richiesta di un incontro tra una delegazione dei comitati e il neo Sindaco di Mira Alvise Maniero, l’unico primo cittadino della Riviera del Brenta che in campagna elettorale si è schierato nettamente contro la Romea Commerciale e le altre colate di cemento.